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L’articolo 86 del D.Lgs. 81/2008 prescrive l’obbligo di provvedere affinché gli impianti elettrici e gli impianti di protezione dai fulmini siano periodicamente sottoposti a controllo secondo le indicazioni delle norme di buona tecnica e la normativa vigente per verificarne lo stato di conservazione e di efficienza ai fini della sicurezza e l’obbligo di verbalizzare questi controlli e verifiche.

La CEI 64-8/6 è il capitolo della serie, dedicato alle verifiche sugli impianti fino a 1000 V in alternata e 1500 V in continua.
Per verifiche, come dice la norma, si intende l’insieme delle operazioni con le quali si accerta la rispondenza dell’impianto alle prescrizioni di norme tecniche. Le verifiche comprendono:
1. esami a vista;
2. prove strumentali;
3. rapporto di registrazione dei risultati.

La norma prevede delle verifiche iniziali sull’impianto di cui non parleremo essendo di competenza primaria dell’installatore.

Verifiche periodiche
La prima domanda che ci dobbiamo fare è: ogni quanto è necessario verificare l’impianto? La risposta, coerente con quanto previsto al D.P.R. 462/01 per impianto di messa a terra e impianto di protezione dalle scariche atmosferiche, è riportata al capitolo 6.5.2. che prevede una frequenza non superiore a 5 anni che scendono a 2 per:
gli ambienti a maggior rischio in caso di incendio;
i locali medici;
i cantieri di costruzione e demolizione;
locali di pubblico spettacolo (Sezione 752)

Le verifiche da effettuare periodicamente sono:

Esame a vista:
L’esame a vista deve accertare che i componenti elettrici, che sono parte dell’impianto fisso, siano
a) conformi alle prescrizioni di sicurezza delle relative norme. Questo può essere accertato mediante l’esame di marcature, di certificazioni o di informazioni del costruttore.
b) scelti correttamente e messi in opera in accordo con le prescrizioni delle norme e tenendo conto delle istruzioni del costruttore e della documentazione di progetto;
c) non visibilmente danneggiati o difettosi, in modo tale da compromettere la sicurezza.
L’esame a vista deve riguardare almeno le seguenti condizioni, per quanto applicabili:
a) metodi di protezione contro i contatti diretti ed indiretti;
b) presenza di barriere tagliafiamma o di altre precauzioni contro la propagazione del fuoco e metodi di protezione contro gli effetti termici;
c) scelta dei conduttori per quanto concerne la loro portata e la caduta di tensione;
d) scelta, taratura, selettività e coordinamento dei dispositivi di protezione e di controllo;
e) scelta, posizione ed installazione di idonei dispositivi di protezione contro le sovratensioni (SPD) dove specificato;
f) scelta, posizione ed installazione dei dispositivi di sezionamento e di comando;
g) scelta dei componenti elettrici e delle misure di protezione idonei, con riferimento alle influenze esterne ed alle sollecitazioni meccaniche;
h) identificazione dei conduttori di neutro e di protezione;
i) presenza di schemi, di cartelli monitori e di informazioni analoghe;
j) identificazione dei circuiti, dei fusibili, degli interruttori, dei morsetti ecc.;
k) idoneità delle terminazioni e delle connessioni dei cavi e dei conduttori;
l) scelta e installazione dei componenti l’impianto di terra;
m) agevole accessibilità dell’impianto per interventi operativi, di identificazione e di manutenzione;
n) misure di protezione contro disturbi elettromagnetici;
o) collegamento delle masse all’impianto di terra;
p) scelta e messa in opera del sistema di cablaggio.
L’esame a vista deve comprendere tutte le prescrizioni per gli ambienti e le applicazioni particolari

Prove:
a) prova di continuità dei conduttori;
b) misura della resistenza di isolamento;
c) misura della resistenza di isolamento per verificare l’efficacia della protezione mediante SELV, PELV o separazione elettrica;
d) misura della resistenza di isolamento per verificare l’efficacia della resistenza/impedenza del pavimento e delle pareti;
e) prova di polarità;
f) prove e misure per verificare l’efficacia della protezione mediante interruzione automatica dell’alimentazione;
g) prova e/o misura per verificare l’efficacia delle protezioni addizionali;
h) prova della sequenza delle fasi;
i) prove di funzionamento;
j) misura della caduta di tensione.
Deve essere eseguita una prova di continuità su conduttori di protezione, compresi i conduttori per il collegamento equipotenziale principale e supplementare.

Al termine delle verifiche periodiche, è necessario predisporre un rapporto contenente:
a) l’indicazione delle parti dell’impianto verificate;
b) eventuali limitazioni sulle verifiche e le prove effettuate;
c) qualsiasi danno, deterioramento, guasto o condizione pericolosa riscontrata;
d) eventuali non conformità con le prescrizioni della Norma riscontrate, che possano dare origine ad un pericolo;
e) i risultati delle appropriate prove effettuate;
f) la raccomandazione relativa all’intervallo di tempo entro cui effettuare la successiva verifica periodica.

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