L’obiettivo della presente guida è quella di descrivere alcune norme possibili di comportamento negli ambienti di lavoro allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus SARS-COV2-2019/2020.
Premessa
Da quelle che sono le conoscenze ad oggi, si suggerisce che la via di trasmissione da uomo a uomo di SARS-CoV-2 sia attraverso goccioline respiratorie (“droplets”) o per contatto di superfici contaminate, specie le mani, con mucose quali occhi, naso, bocca. Chiunque si trovi a stretto contatto (entro 1 metro) con un soggetto che presenta sintomi respiratori quali starnuti o tosse è a rischio di esposizione a droplets potenzialmente infettive. Si ricorda che si ritiene che non si possa escludere ad oggi che i soggetti asintomatici, che quindi non presentano alcun segno evidente dell’infezione, possa emanare droplets e determinare rischio di infezione. Nella definizione di contatto stretto sono compresi:
- persone che vivono nella stessa casa di un COVID-19 oppure un contatto fisico diretto con un caso di COVID-19 o con le sue secrezioni (es. fazzoletti sporchi)
- persona che abbia avuto un contatto diretto o che si è trovata in un ambiente chiuso con un caso di COVID-19 a distanza inferiore a 2 metri e per più di 15 minuti o che abbia viaggiato in aereo nei due posti adiacenti dove il caso era seduto
- operatore sanitario o altra persona che fornisca assistenza diretta ad un caso di COVID-19
Ragionare sulle corrette procedure e le corrette norme di comportamento significa ragionare non tanto sulle mansioni dei lavoratori ma sulle singole attività svolte per capire quali possono essere ritenute a rischio più elevato, e quali a rischio più contenuto.
Classificazione del rischio per i lavoratori
Le attuali linee guida dividono le attività dei lavoratori nei seguenti livelli di rischio:
Rischio molto elevato di esposizione
I lavori a rischio di esposizione molto elevato sono quelli con elevato potenziale di esposizione a fonti note o sospette di COVID-19, durante specifiche procedure mediche, post-mortem o di laboratorio.
Rischio alto di esposizione
I lavori ad alto rischio di esposizione sono quelli con alto potenziale per esposizione a fonti note o sospette di COVID-19. Si include qui personale dedicato all’assistenza sanitaria, al trasporto di pazienti in veicoli chiusi e operai mortuali.
Rischio medio di esposizione
I lavori a rischio di esposizione media includono quelli che richiedono contatto frequente e/o stretto (entro il metro) con persone che possono essere state contagiate con SARS-CoV-2, ma che non sono pazienti COVID-19 noti o sospetti.
Rischio basso di esposizione
I lavori a basso rischio di esposizione sono quelli impegnati in lavori che non richiedono il contatto con persone sospettate o note di essere infetti da SARS-Cov-2 né frequenti contatti ravvicinati con pubblico e con altri colleghi.
Di seguito riportiamo in tabella un elenco non esaustivo di attività con il corrispondente livello di rischio ipotizzato:
Livello di rischio | Tipologie di lavoratori | Tipologie di attività |
Rischio molto elevato | ● operatori sanitari: medici, infermieri, dentisti, operatori del soccorso, tecnici medici di emergenza ● personale sanitario o di laboratorio ● personale sanitario e tecnico del servizio di obitorio | ● attività e procedure che possano comportare la formazione di aerosol (intubazione, broncoscopie, indagini nelle vie aeree superiori, esami odontoiatrici, raccolta di campioni invasivi) su pazienti COVID-19 noti o sospetti ● raccolta e manipolazione di campioni di pazienti COVID-19 noti o sospetti ● autopsie su corpi di pazienti note o sospettate di avere COVI-19 al momento della loro morte |
Rischio alto | ● personale dedicato all’assistenza sanitaria: medici, infermieri ed altro personale ospedaliero ● operatori del soccorso ● operai mortuali ● manutentori ● addetti gestione rifiuti pericolosi | ● procedure sanitarie in cui il personale possa entrare in contatto con i pazienti ma senza generazione di droplets o di aerosol ● trasporto pazienti COVID-19 noti o sospetti in veicoli chiusi oppure riparazioni di autovetture in quei veicoli COVID-19 noti o sospetti ● attività di sistemazione delle stanze e della biancheria di pazienti ● attività di preparazione dei corpi di persone note o sospettate di avere COVI-19 al momento della loro morte ● manutenzioni in condotte di aerazione o impianti di trattamento aria potenzialmente esposti a rischio contagio ● attività di smaltimento rifiuti pericolosi non correttamente chiusi o con possibilità di errata manipolazione |
Rischio medio | ● addetti consegne di beni o merci ● personale addetto alla sicurezza o all’ordine pubblico ● cassieri, commessi ● manutentori e addetti officina | ● attività di vendita all’ingrosso e al dettaglio ● consegne a domicilio ● attività educative e di contatto con il pubblico mantenendo il distanziamento sociale ● riparazioni su macchine o autoveicoli sanificati e senza azioni sull’impianto di aerazione |
Rischio basso | ● impiegati ● uffici tecnici e commerciali ● addetti aree verdi | ● attività impiegatizie che non prevedano contatti ravvicinati con pubblico o colleghi ● attività che non comportano formazione di aerosol o la vicinanza |
Norme comportamentali
Possiamo raggruppare le norme di comportamento per livelli successivi, partendo da quelle che sono norme di comportamento generali valevoli per i lavoratori come per la popolazione, aggiungendo norme e accortezze particolari man mano che il livello di rischio aumentano.
Si suggeriscono le seguenti norme da applicare, in attività aziendali e anche in situazioni domestiche:
- garantire igiene delle mani con lavaggio delle mani con acqua e sapone, asciugatura con salvietta monouso e/o frizione con soluzione idroalcolica
- garantire igiene respiratoria tossendo e starnutendo coprendo naso e bocca utilizzando fazzoletti o nella piega del gomito. I fazzoletti vanno smaltiti in pattumiere chiuse
- tenere una distanza interpersonale di almeno un metro
- proteggere le persone più fragili e vulnerabili (seguendo le indicazioni del medico curante e del medico competente)
- garantire igiene della persona e dei vestiti dividendo i vestiti “da lavoro” in quelli “da casa” e garantendo una adeguata pulizia degli ambienti
- predisporre una adeguata informazione, formazione e se necessario addestramento sulle norme di comportamento e sull’utilizzo corretto dei dpi
- smaltire correttamente dei rifiuti
- non condividere oggetti quali asciugamani, salviette, piatti, bicchieri, posate
- incrementare la frequenza della pulizia degli ambienti: si consiglia una pulizia regolare seguita da una disinfezione, usando disinfettanti specifici attivi contro i virus, per gli ambienti di lavoro, mobili e superfici frequentemente toccate. In caso di carenza di disinfettanti, la decontaminazione può essere eseguita utilizzando ipoclorito di sodio allo 0,1% – diluizione 1:50 se si utilizza candeggina domestica a una concentrazione iniziale del 5% – dopo la pulizia con un detergente neutro, sebbene non siano disponibili dati per efficacia specifica di questo approccio contro COVID-19. Le superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio possono essere pulite con un detergente neutro seguito da una soluzione acquosa di etanolo con una concentrazione di etanolo al 70%
- aerare frequentemente i locali
- mettere a disposizione soluzioni idroalcoliche
- contingentare il numero di persone nei locali, evitando assembramenti, definendo un numero massimo di persone che possono entrare all’interno dei locali (es. negozi) e agevolando il rispetto della distanza con una segnaletica a terra
- creare delle zone “neutre” di passaggio di documenti e beni (es: una zona dedicata per i fornitori per lasciare i pacchi da consegnare)
- apporre separatori quali pannelli di plexiglas in zone di contatto con il pubblico (casse, sportelli, ecc)
In caso di attività a maggior rischio:
- in via cautelativa far indossare mascherine chirurgiche a tutto il personale, compresi ospiti/pazienti/utenti
- riorganizzare la disposizione degli spazi per creare delle sale di vestizione e svestizione
- organizzare un servizio di lavanderia per gli abiti da lavoro che possano essere sanificati ad ogni turno
- dare indicazione di ricoprire con pellicola trasparente oggetti personali che possono essere utilizzati durante le attività a rischio (es. cellulare) o oggetti condivisi (es: tablet o tastiere di computer) oppure inserirli in buste richiudibili
- sanificare autovetture o luoghi chiusi (se possibile) prima di iniziare le attività di manutenzione al loro interno
In ambito sanitario le misure di prevenzione generale possono essere le seguenti:
- raccomandare ai pazienti di coprire naso e bocca in caso di starnuti o tosse
- offrire mascherine monouso per pazienti con sospetta infezione (la raccomandazione di apporre la mascherina può essere ritenuta idonea anche per i pazienti non noti o asintomatici)
- ricordare al personale sanitario “i 5 momenti per l’igiene delle mani” dell’OMS
- prima di toccare un paziente
- prima di una procedura pulita o asettica
- dopo il contatto con fluidi corporei
- dopo aver toccato un paziente
- dopo aver toccato l’ambiente circostante al paziente
- tutti i dispositivi di protezione devono essere indossati prima di entrare nella stanza del paziente
- tutti i letti devono essere posizionati a più di un metro di distanza tra di loro
- ove possibile una squadra di operatori sanitari dovrebbe essere designata per occuparsi esclusivamente di casi sospetti o confermati per ridurre il rischio di trasmissione
- effettuare frequentemente la sanificazione della stanza in cui viene visitato l’utente o nelle quali viene effettuata la sua terapia o manipolazione;
- disinfettare con alcol etilico al 70% i dispositivi di cura o attrezzature riutilizzabili (ad esempio, i termometri, gli stetoscopi, lettini, strumentazione, ecc) tra un utente e l’altro
- tenere un registro di tutte le persone che accedono a vario titolo negli ambienti occupati da pazienti COVID-19, incluso tutto il personale sanitario, che comunque dovrebbero attenersi alle indicazioni generali di prevenzione, e indossare dispositivi di protezione analoghi a quelli previsti dal personale sanitario, e una mascherina medico-chirurgica
Precauzioni per procedure che producono aerosol:
- aerare adeguatamente i locali, con flusso d’aria di 12 cambi d’aria all’ora
- utilizzo di dispositivi di protezione individuali come sotto descritto
Selezione degli indumenti da lavoro e dei dpi
Nell’attuale scenario emergenziale COVID-19 italiano, la selezione del tipo di DPI deve tenere conto del rischio di trasmissione di SARS-CoV-2. Questo dipende da:
- tipo di trasmissione (da droplets e da contatto);
- tipo di paziente: i pazienti più contagiosi sono quelli che presentano tosse e/o starnuti; se tali pazienti indossano una mascherina chirurgica o si coprono naso e bocca con un fazzoletto la diffusione del virus si riduce notevolmente;
- tipo di contatto assistenziale – Il rischio aumenta quando:
- il contatto è ravvicinato (< 1 metro) e prolungato (> 15 minuti).
- il contatto è di tipo ripetuto o continuativo, tale da aumentare il tempo complessivo di esposizione, come ad esempio nelle attività educative e igienico-sanitarie nella struttura
- si eseguono manovre e procedure a rischio di produrre aerosol delle secrezioni del paziente (esempi: attività igienico-sanitarie quali aiutare il minore a lavarsi).
In questo contesto emergenziale e di carenza di DPI, i filtranti facciali devono prioritariamente essere raccomandati per gli operatori sanitari impegnati in aree assistenziali dove vengono effettuate procedure a rischio di generazione di aerosol.
L’attività assistenziale prolungata e/o continuata con pazienti sospetti/probabili/confermati, in via precauzionale è considerata a maggiore rischio, e come tale, è necessario valutare l’uso dei filtranti facciali in base alla disponibilità e in base alla valutazione del rischio della struttura, effettuata dal datore di lavoro con la collaborazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione e del medico competente.
Ricordiamo sempre che le misure di prevenzione, prima di quelle di protezione, permettono di abbassare il livello di rischio, permettendo quindi ad una attività che potenzialmente è a livello alto di passare a livello medio se ben gestita
Di seguito l’elenco degli abiti da lavoro e dispositivi di protezione individuali utilizzati all’interno della struttura
Importante è trattare bene i DPI. Facciamo alcuni esempi:
- non si sposta la mascherina chirurgica, o peggio facciale filtrante spostata sopra la testa o sotto il collo
- non si tengono i guanti potenzialmente “sporchi” per attività che non li richiedono, ad esempio prendere il caffè in pausa
- non ci si tocca i capelli con i guanti: piuttosto si utilizzi una cuffia per raccoglierli e proteggerli
- non si gioca e non si aggiusta la mascherina: una volta indossata bisognerebbe muoverla il meno possibile
- non si fuma con la mascherina addosso o spostata da parte
Di seguito le indicazioni che si possono dare per l’utilizzo dei DPI per i vari livelli di rischio:
Livello di rischio | Attività svolte |
Rischio molto elevato | ● divisa pulita ● 2 paia di guanti monouso ● mascherina FFP2/FFP3 ● visor ● tuta completa |
Rischio alto | ● divisa pulita ● guanti monouso ● mascherina chirurgica o FFP2/FFP3 ● visor ● camice / tuta completa |
Rischio medio | ● divisa pulita ● guanti monouso ● mascherina chirurgica ● visor |
Rischio basso | ● mascherina chirurgica (a titolo cautelativo) ● guanti monouso (a titolo cautelativo) |
Si ricorda la procedura di vestizione:
- togliere i guanti utilizzati per altre attività
- lavare le mani con acqua e sapone o soluzione alcolica;
- controllare l’integrità dei dispositivi: non utilizzare dispositivi non integri;
- indossare un primo paio di guanti;
- indossare sopra la divisa la tuta monouso/camice;
- indossare idoneo filtrante facciale;
- indossare gli occhiali di protezione;
- indossare secondo paio di guanti
La svestizione avviene secondo la seguente procedura:
Regole comportamentali
- evitare qualsiasi contatto tra i DPI potenzialmente contaminati e il viso, le mucose o la cute;
- i DPI monouso vanno smaltiti nell’apposito contenitore nell’area di svestizione;
- decontaminare i DPI riutilizzabili;
- rispettare la sequenza indicata:
- rimuovere il camice monouso e smaltirlo nel contenitore;
- rimuovere il primo paio di guanti e smaltirlo nel contenitore;
- rimuovere gli occhiali e sanificarli;
- rimuovere la maschera FFP2/FFP3 maneggiandola dalla parte posteriore e smaltirla nel contenitore;
- rimuovere il secondo paio di guanti;
- praticare l’igiene delle mani con soluzioni alcolica o con acqua e sapone.
Riferimenti normativi
DPCM 1 marzo 2020 e DPCM seguenti
Allegato 1 – Norme igieniche negli ambienti scolastici – 29 febbraio 2020
Rapporto ISS COVI-19 n°4/200 – Indicazioni ad interim per la gestione dei rifiuti urbani in relazione all’infezione da SARS-CoV-2 (aggiornato al 31 marzo 2020)
Rapporto ISS COVI-19 n°3/200 – Indicazioni ad interim per la prevenzione e il controllo dell’infezione da SARS-CoV-2 in strutture residenziali sociosanitarie (aggiornato al 16 marzo 2020)
Circolare Ministero della Salute 0005443 del 22/02/2020: COVID-2019 Nuove indicazioni e chiarimenti
Documento AIDII – Indicazioni per la tutela della salute dei lavoratori nel contesto dell’emergenza COVID-19 rev. 02 del 09/04/2020
Documentazione presente su siti istituzionali del Ministero della Salute
Salvatore Leonardis