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Regolato dal Testo Unico Ambientale, il piano di gestione dei solventi è un documento integrativo che un’azienda è tenuta a elaborare in caso di svolgimento di specifiche attività che prevedano l’utilizzo di composti organici volatili(solventi). Si tratta di una documentazione atta a consentire la verifica della conformità degli impianti alle prescrizioni del DLgs 152/06. “Il piano di gestione dei solventi oltre a stabilire i valori limite di emissione, le modalità di monitoraggio e di controllo delle emissioni e i criteri per la valutazione della conformità dei valori misurati ai valori limite, il decreto stabilisce anche le modalità di redazione del cosiddetto piano di gestione dei solventi.”

Devono presentarlo le attività come la verniciatura in continuo con un consumo di solvente superiore a 25 tonnellate annue; le attività di rivestimento compreso il rivestimento adesivo dei metalli e della plastica con un consumo di solvente superiore a 5 tonnellate annue; la pulitura a secco; la fabbricazione di calzature con un soglia di consumo di solvente superiore a 5 tonnellate; la fabbricazione di prodotti farmaceutici con una soglia di consumo di solvente superiore a 50 tonnellate l’anno. In generale anche una serie di attività che riguardano il settore della stampa come la laccatura, la rotocalcografia e la laminazione associate alla stampa con consumi di solvente superiore alle 15 tonnellate. E questi sono solo alcuni dei casi previsti a titolo esemplificativo.

Il gestore dello stabilimento dove verranno svolte le attività dovrà presentare all’amministrazione provinciale(ora città metropoliana in alcuni casi) competente, il piano di gestione dei solventi prima dello svolgimento delle stesse attività che non potranno partire finché l’ente non rilascerà l’autorizzazione. Successivamente all’ottenimento dell’autorizzazione, ogni anno, entro il 30 Marzo, dovrà essere ripresentato il modello di dichiarazione, relativo all’anno precedente, secondo le disposizioni dell’amministrazione provinciale (ora Città Metropolitana in alcuni casi) competente.

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