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A seguito della tragedia di Prato, e non solo, mi sono ritrovato a pensare alle cause che noi tecnici chiamamo “radice” di questi eventi. Non si può negare che la causa che sta alla base di tanti eventi incidentali sia la cosiddetta “cultura della sicurezza” che, in buona parte delle persone, è scarsa o del tutto assente.
Da questo pensiero banale è scaturita una sorta di intuizione quasi religiosa, sicuramente aiutata dal periodo Natalizio: che gli infortuni sul lavoro siano frutto del peccato originale di Adamo ed Eva.
Provo a spiegare questo accostamento estremo. Per chi non conosce l’Antico Testamento, ai neo esseri Adamo ed Eva viene offerto il frutto dell’Albero del Bene e del Male con l’indicazione, da parte del serpente, che il mangiarlo, li avrebbe resi simili a Dio.
Quel “frutto proibito”, che portò alla cacciata dal giardino primordiale, è oggi “metaforicamente” la causa di tanti eventi incidentali: la supposta somiglianza a Dio.
Certi eventi, non possono che essere spiegati in altro modo se non nella falsa considerazione che siamo delle specie di divinità: ominiscenti, perfetti e immortali.
Omniscenti: noi sappiamo tutto, nulla ci sfugge. I rischi che corriamo li conosciamo benissimo e sappiamo esattamente quello che va fatto per evitarli. Certi incidenti a noi non possono capitare perché sappiamo fare benissimo il nostro lavoro. Se qualcuno si fa male, è perché non era capace.
Perfetti: noi non sbagliamo mai, scegliamo sempre la via migliore e rispettiamo sempre le norme. Non abbiamo mai cedimenti, disattenzioni, malori.
Immortali: anche se non possiamo negare che certi incidenti possano capitare, cosa vuoi che succeda? E poi, per una volta, non succede nulla.
Ecco allora spiegato il legame tra la storia fantastica di Adamo ed Eva e la nostra realtà quotidiana. E forse quella cacciata dall’Eden non fu un semplice trasloco obbligato ma fu lo scoprire in modo palese che quella supposta somiglianza con Dio non era poi così spiccata come aveva detto la serpe: sappiamo poco/niente dei rischi che corriamo e di come certi eventi capitano, sbagliamo spesso e a volte abbiamo dei malori improvvisi che possono provocare anche degli incidenti, muoriamo o riusciamo a farci veramente male, anche a seguito di un solo evento isolato che, in nessun modo, qualcuno aveva previsto. E infine la sfida che ci aspetta: dobbiamo “mangiare” questo frutto, sicuramente meno appetitoso di quella mela famosa, ma strettamente necessario per incominciare davvero a combattere realmente gli infortuni sul lavoro e non solo…

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