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1 – Introduzione

Il Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231, recante “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell’art. 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300” ha introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento la responsabilità amministrativa (rectius penale) degli Enti con o senza personalità giuridica, che si aggiunge a quella della persona fisica che ha realizzato materialmente il fatto illecito, a “vantaggio dell’organizzazione”, o anche solamente “nell’interesse dell’organizzazione”, senza che ne sia ancora derivato necessariamente un vantaggio concreto.

1.2 Dopo il varo del 2001, circoscritto ai reati commessi nei rapporti Ente privato-Pubblica Amministrazione quindi corruzione, concussione indebita percezione di finanziamenti pubblici, il passo più rilevante è stato compiuto l’anno successivo. Nel 2002, infatti, nell’ambito della più ampia riforma del diritto societario, è stata prevista la responsabilità dell’Ente per illeciti come il falso in bilancio, quello in prospetto, l’ostacolo al controllo della Consob.

1.3 Dal 2003 sono stati introdotti altri reati e, al 31.12.2018 i reati sono 136. L’ultimo reato presupposto è stato introdotto con l’approvazione in via definitiva del Disegno di Legge (DDL) Anticorruzione (18.12.2018). Il catalogo dei reati 231 è stato ampliato con l’introduzione del delitto di traffico di influenze illecite (art. 346-bis c.p.) punito con la sanzione pecuniaria fino a 200 quote. Infatti l’art. 7 del DDL (“Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonché in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici”) ha introdotto modifiche al D.Lgs. 231/01.

2 – Programma

1a Giornata (17/05/2018): l’assetto organizzativo dell’impresa alla luce delle norme tecniche e giuridiche applicabili al 01.03.2019; collocazione del “MODELLO 231” nell’ambito di una visione sistemica e introduzione al capo I (artt. 1-26) del D.Lgs. 231/01.

2a Giornata (28/05/2018): responsabilità dell’organo amministrativo nelle imprese private, nei gruppi di imprese, nelle rete di imprese, nelle imprese partecipate o controllate dalla P.A.; la progettazione e la documentazione del “MODELLO 231” (parte 1^).

3a Giornata (31/05/2018): la progettazione e la documentazione del “MODELLO 231” (parte 2^); l’Organismo di Vigilanza: caratteristiche, funzionalità e operatività.

Dettaglio Programma 1a Giornata (17/05/2018)

1. Introduzione all’assetto organizzativo dell’impresa in riferimento alle norme tecniche e giuridiche (nazionali ed europee) applicabili sia ai sistemi gestionali che ai prodotti.
[esempi pratici con particolare attenzione alla piccola e media impresa].

1.1. Sviluppo di una mappa cognitiva con relativi flussi comunicativi per individuare il ruolo del D.Lgs. 231/01 nell’organizzazione d’impresa.

2. Presentazione del D.Lgs. 231/01 con riferimento particolare a:

2.1. SEZ. I – Principi generali e criteri di attribuzione della responsabilità amministrativa (artt. 1-7). 2.1.1. Individuazione dei “soggetti apicali” e “soggetti sottoposti all’altrui direzione”.
[esempio pratico di formalizzazione].

2.1.2. Definizione di “interesse”, “vantaggio” e “colpa di organizzazione”.
[esempi pratici dalle sentenze giurisprudenziali].

2.1.3. Formalizzazione del Modello di Organizzazione e Gestione.
[presentazione linee guida di Confindustria 2014 – Principi consolidati CNDCEC/ABI/CNF 2019].

2.1.4. Modifiche all’art. 6 co. 2 – bis ex D.Lgs. 231/01.
[Whistleblowing ed esempi pratici per la sua gestione].

2.1.5. L’art. 7 per i “soggetti sottoposti all’altrui direzione”.
[interpretazione ed applicazione pratica dei requisiti giuridici].

2.2. SEZ. II – Sanzioni in generale (artt. 9-23). 2.2.1. Particolare riferimento all’art. 17 ex D.Lgs. 231/01 relativo alla riparazione delle conseguenze del reato.
[esempio pratico di gestione di un “MODELLO 231” ex post].

2.3. SEZ. III – Responsabilità amministrativa da reato (artt. 24-26): 2.3.1. Principali reati presupposto.
[esempi pratici di rilevazione del rischio di commissione dei reati presupposto e commento di sentenze giurisprudenziali per individuare i contenuti efficaci dei protocolli di prevenzione].

Dettaglio Programma 2a Giornata (28/05/2018)

3. Modalità di adozione del “MODELLO 231” e responsabilità dell’organo amministrativo dell’impresa.
[esempio pratico di come si deve adottare il “MODELLO 231” e responsabilità nei vari tipi di impresa.

4. Principi di progettazione e documentazione del “MODELLO 231”.
[esempio pratico di progettazione e documentazione].

5. Fasi di formalizzazione per la documentazione dimostrativa delle attività svolte.
[esempio pratico di formalizzazione].

6. Progettazione e documentazione dell’analisi dei rischi di commissione dei reati presupposto in riferimento agli artt. 24 e 25 ex D.Lgs. 231/01.
[esempio pratico di documentazione].

7. Progettazione e documentazione dei “…protocolli diretti a programmare la formazione e l’attuazione delle decisioni dell’ente in relazione ai reati da prevenire…” [art. 6 co. 1 lett. b)].
[esempi pratici di protocolli].

8. L’art. 30 (Modelli di organizzazione di gestione) ex D.Lgs. 81/08 e s.m.i. con particolare riferimento all’applicazione del co. 5-bis.
[esempio pratico di modello: vantaggi e limiti].

Dettaglio Programma 3a Giornata (31/05/2018)

9. Codice Etico e Codice Comportamentale: come integrarli nell’ambito del “MODELLO 231”.
[esempio pratico di redazione del Codice Etico].

10. Sistema Disciplinare e CCNL.
[esempio pratico di redazione del Codice Disciplinare].

11. L’Organismo di Vigilanza (OdV): caratteristiche dei componenti, nomina, ruoli e responsabilità.
[esempio di Statuto dell’OdV ed esempio di Regolamento Interno dell’OdV].

12. Flussi Informativi da e verso l’Organismo di Vigilanza.
[esempio di redazione del documento di rilevazione dei flussi informativi].

13. Organismo di Vigilanza: conferimento dell’incarico ai componenti e accettazione, pianificazione degli incontri. Modalità di formalizzazione degli incontri, relazione annuale, incontri con l’organo amministrativo e l’organo di controllo.
[esempi pratici dell’operatività dell’OdV].

3 – Informazioni generali

Sede: il corso avrà una durata complessiva di 24 ore e sarà erogato c/o sede STI in Via Sempione 128 – Torino.

Certificato di attestazione: attestato di frequenza con profitto individuale per ciascun partecipante (previo superamento esame finale).

Iscrizione al corso: dovranno pervenire entro il 5 Aprile 2019 a mezzo PEC all’indirizzo direzione@pec.asqconsulenza.it.

Modalità e termini di pagamento: 500,00 Euro + I.V.A.; all’atto della conferma di iscrizione saranno forniti gli estremi bancari per il versamento che sarà suddiviso nel seguente modo: 50% da versare entro il 12 Aprile come acconto e il restante 50% a saldo da versare entro il 10 Maggio. In caso di rinuncia, in seguito ad iscrizione avvenuta, l’acconto non sarà restituito.

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